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Editoriale di aprile 2007

Avevamo confidato nell’’appuntamento del vertice di Caserta (Governo e segretari di Partito) nel gennaio 2007: un momento importante di rilancio dell’azione del Governo che nei primi 8 mesi aveva  lasciato delusione e scoraggiamento tra quanti si attendevano un dimezzamento dei morti entro il 2010 come ci chiede anche l’Unione Europea.
E da Caserta non è uscito nessun impegno concreto da portare “in dote” da parte dell’Italia alla Settimana Mondiale per la sicurezza stradale (promossa da ONUECE e WHO per i giorni  23/29 aprile 2007).
E in vista di quell’importante appuntamento presentiamo una proposta di legge per l’istituzione di un’Agenzia Nazionale per la Sicurezza Stradale e per l’assistenza alle vittime della strada, insieme. E la presentiamo  all’interno del “numero zero” della rivista RISCHIO ZERO che costruiamo grazie al contributo di oltre 30 persone del mondo della ricerca, dell’università, dell’impresa e della società civile che operano nel grande segmento della sicurezza della strada, della mobilità e dei trasporti.
E lo faremo il 24 aprile 2007 alla Camera dei Deputati invitando tutti i Gruppi parlamentari ed il Governo.
Se tutti riscontriamo dei ritardi seri nel predisporre piani e progetti efficaci – con impegno programmatico che duri nel tempo – contro la strage stradale le ragioni sono del tutto evidenti. Innanzitutto non si riscontra ancora una consapevolezza adeguata tra quanti hanno responsabilità di governo, nazionale o locale. Un esempio recente dato alla Consulta Nazionale per la sicurezza stradale e ripreso dal Sole 24 Ore: solo 10 Regioni su 20 hanno avviato progetti per la sicurezza stradale – dopo l’approvazione del Piano Nazionale per la Sicurezza Stradale del 1999 - e di queste meno della metà avevano superato il 50% della realizzazione degli interventi. Se andiamo a vedere ciò che hanno fatto Province e Comuni la situazione non migliora. Ecco perché il Sistema Paese è indietro nell’affrontare il “cancro” dell’insicurezza stradale che sarebbe curabile avendo le “medicine” giuste per farlo. E non sarebbe solo utile per far diminuire un fiume di dolore inesauribile e la perdita di tante competenze e di tanto futuro per il Paese (molte sono infatti le vittime giovani !).
Ma potrebbe divenire anche una vera e propria opportunità:

  • per il Bilancio della spesa pubblica allargata: si dilapidano infatti ogni anno oltre 35.000 milioni di euro, quasi una legge finanziaria pesante. E la diminuzione di morti e feriti sulle strade può farci risparmiare oltre 15.000 milioni di Euro.
  • per l’economia italiana: la manutenzione programmata delle strade va vista non solo come obiettivo di contenimento dell’incidentalità ma anche come grande opportunità di sviluppo economico.

Occorre un cambio di passo. Questo può e deve farlo il Governo nazionale chiamando tutta la Comunità pubblica ad un’azione incisiva e duratura nel tempo. Solo così si può cercare di riuscire nell’impresa difficile ma irrinunciabile della lotta al “flagello” stradale (come con efficacia lo ha definito Chirac).
E l’istituzione di  un organo di governance tecnico e uno politico - Agenzia Nazionale e Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega alla sicurezza stradale -  diviene oggi un atto politico di primaria importanza.
Proprio oggi che il Governo ha varato l’Atto di Indirizzo per il governo della Sicurezza Stradale. Questa è un’occasione simbolica e storica – perché coincide con la Prima Settimana Mondiale per la Sicurezza Stradale promossa dall’ONU – che non possiamo perdere. Per questo abbiamo chiesto ai Gruppi parlamentari della Camera dei Deputati di portare in discussione il DDL Bianchi (Atto di indirizzo per la sicurezza stradale della Presidenza del Consiglio) in uno dei giorni della Settimana Mondiale (23/29 aprile 2007). Il Presidente del Gruppo dell’Ulivo, Dario Franceschini, ha posto la questione in seno alla riunione della Conferenza dei Capigruppo e di questo lo ringraziamo. Abbiamo chiesto agli altri Presidenti dei Gruppi, di maggioranza ed opposizione, di accogliere questa richiesta bipartisan e di aprire una discussione in Aula.
Al Presidente della Camera dei Deputati, Fausto Bertinotti, abbiamo chiesto di creare le condizioni perché ciò avvenga.

Ci piace pensare che possa essere un buon auspicio ché ci sia davvero il cambio di passo, che in molti chiedono, nella lotta alla violenza stradale.


 
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