Continua a crescere la mortalita nelle
aree urbane. Stiamo azzerando l’effetto positivo della patente a
punti. Gli investimenti finanziari in sicurezza stradale sono improntatati
alla casualita. Non c’e programmazione ne individuazione dei fabbisogni
finanziari annui. Anci e Upi, Conferenza Stato-Regioni non spendono
parola su questi temi. La spesa per la manutenzione costituisce
di fatto un indicatore attraverso cui comprendere quanto la sicurezza
venga considerata obiettivo primario dalle amministrazioni comunali,
provinciali e regionali. E ne hanno invece di competenze e responsabilita
in materia.
Le 14 citta metropolitane, nel 2004, hanno contribuito al 30% degli
incidenti totali con oltre l’11% dei morti ed il 28 % dei feriti,
con un inaccettabile incremento del 4% del numero di morti.
Da qui dobbiamo passare, dalle aree urbane, per centrare l’obiettivo
della diminuzione del 50% dei morti entro il 2010. Ma bisogna
fare di piu di quello che si e fatto sino ad oggi.
Ai 14 Sindaci delle citta metropolitane chiediamo di nominare
un Safety & Security Social Manager a cui affidare un piano
di 3/5 anni concordato e condiviso di lotta alla violenza stradale.
Una persona con competenze tecniche, professionali ma anche sensibilita
sociali (attenzione ai diritti – safety) nei confronti delle vittime
e delle utenze deboli in particolare. Legare il suo compenso ai
risultati raggiunti (verificabili) , responsabilizzandone l’azione
ma conferendogli (sotto la diretta responsabilita - “dipendenza”
dal sindaco) poteri concreti di azione ed iniziativa in ordine
alla manutenzione delle strade, ai controlli, alle politiche di
educazione e informazione, al coordinamento delle politiche di
sicurezza stradale, ecc. E per fare questo bisogna costruire un
organo di governance locale che, un domani non lontano, possa
essere di raccordo con quello nazionale (Agenzia). Per questo
proponiamo che vengano istituiti nelle 14 citta metropolitane
Osservatori per la sicurezza stradale con Centri di monitoraggio
sull’incidentalita.
L’ex ministro Lunardi poco prima della fine del suo governo indico
in 15.000 milioni di euro il montante totale dei proventi contravvenzionali
(locali e nazionali) delle infrazioni al Codice della strada.
Non sappiamo se la misura sia esatta e dove vadano a finire tutti
questi denari.
La stima che abbiamo presentato agli Stati Generali di novembre
2005 parla di investimenti di 5.000 milioni di euro all’anno con
l’esclusione della fase di costruzione delle strade ma comprensivi
dell’esercizio della viabilita, dell’educazione stradale, della
promozione della sicurezza sui veicoli, progettazione della logistica
volta alla sicurezza stradale e il finanziamento dell’organo di
governance.
Nelle ultime tre Leggi Finanziarie nessun euro alla sicurezza
stradale: il Piano nazionale per la sicurezza stradale non e stato
piu finanziato.
Il Presidente del Consiglio dei Ministri Prodi, in campagna elettorale,
ha condiviso le nostre proposte. Anche per questo gli chiediamo
di convocare, come fece il Premier Chirac in Francia nel luglio
2002, gli Stati Generali per la sicurezza stradale, impegnando
tutto il suo governo e passando dalle parole ai fatti. Il suo
collega francese mobilito risorse finanziarie ed umane straordinarie
ed in 3 anni la Francia ha diminuito quasi del 40% la mortalita
sulle strade.
Una proposta in ultimo che lanciamo ad ANCI, UPI, Conferenza
Stato-Regioni: Comuni e Province e Regioni aprano – con il Governo
– una “trattativa” per il finanziamento della sicurezza stradale
(certezze per il Piano Nazionale per la sicurezza stradale, per
la manutenzione delle strade), per un piano straordinario di sviluppo
del trasporto pubblico locale e per l’istituzione di un’Agenzia
nazionale per la sicurezza stradale.