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degli editoriali
Negli ultimi 30 anni in Italia oltre 1.000.000
di persone hanno avuto un morto o un invalido permanente in casa
a causa di incidente stradale. Quindi dai 5 ai 6 milioni di italiani
interessati ( i parenti più stretti del milioni di morti e invalidi):
persone che hanno dai 30 ai 60 anni di età oggi. Il 10% dei vivi
di oggi. Senza contare i ferimenti più o meno gravi che hanno
lasciato un segno nel corpo e nell'anima: dalle 300.000 alle 500.000
persone tutti gli anni, altri 9/15 milioni di persone direttamente
"toccate" dall'incidentalità stradale. Possiamo dire quindi che
siamo davanti a un fenomeno sociale grave - non solo per gli ingenti
costi che produce ogni anno: 33 miliardi di euro - e del tutto
sottovalutato da Istituzioni, privati e cittadini. E pure il "movimento"
delle organizzazioni delle vittime della strada (associazioni,
comitati, fondazioni, ecc. che sono oltre 200 in Italia) non ha
peso e rappresentanza.
Ed è anche difficile mettere insieme tante identità organizzate
anche solo su obiettivi minimi comuni.
Ecco perché le vittime vengono spesso strumentalizzate impunemente.
Perché non hanno semplicemente forza. Per questo la battaglia
civile ci impone di portare più avanti la nostra strategia: ad
organizzare attorno alle esigenze, ai bisogni delle vittime della
strada quelle delle componenti sociali più attente, spesso spettatori
passivi, loro malgrado, e potenziali vittime che subiscono le
"scelte" delle potenti lobby del liberismo senza regole che ha
al sua centro solo il profitto miope. Il tutto e subito senza
valutare l'impatto della loro azione sulla natura, le persone,
le generazioni che verranno.
Per questo abbiamo promosso FISICO,
Fondazione Italiana per la Sicurezza della Circolazione Onlus.
Un'organizzazione che può diventare un punto di riferimento, "casa
comune", dei casi di eccellenza e delle buone pratiche degli Enti
Pubblici, delle imprese private eticamente responsabili e delle
organizzazioni dell'economia civile impegnate nel campo della
sicurezza stradale in Italia e in Europa. Una Lobby trasparente
in difesa dei diritti delle persone sulle strade e dell'ambiente.
Uno "strumento" di pressione nei confronti dei decisori pubblici
e privati per promuovere la cultura della mobilità sostenibile
e partecipata, della sicurezza stradale e della salvaguardia dell'ambiente
e delle città. Un "luogo" di impegno comune per donne, uomini,
giovani e bambini interessati alla propria vita come utenti fruitori
della strada, delle città, dei propri territori. Per radicare
nei territori delle province e delle città italiane l'idea sociale
di un'organizzazione nazionale tematica (sulla sicurezza stradale)
che:
• s'impegni a far affermare nuovi modelli di sviluppo, consumo,
mobilità e trasporto orientati alla sostenibiltà economica e ambientale
• promuova campagne per la messa in sicurezza delle infrastrutture
stradali (asfalti, segnaletica, rotonde, guard-rail, cordoli,
ecc.)
• sostenga e rappresenti i diritti degli utenti deboli (pedoni,
ciclisti anziani, bambini, ecc.) del sistema della mobilità
• difenda e tuteli la dignità ed i diritti delle vittime della
strada
• sappia battersi per il rispetto della cultura della legalità
e per una giustizia giusta, equa, effettiva.
Occorre recuperare uno spazio che sembra perduto, ma non lo è
del tutto, di forte impegno etico delle persone nelle istituzioni,
nel mercato e nella società perché la nostra vita non è solo successo,
denaro, possesso, impegno egoistico, disinteresse per l'altro.
Siamo consapevoli che c'è bisogno per radicare questa nuova cultura,
della disseminazione nella società dei valori della solidarietà,
dell'impegno volontaristico e super-individuale, dell'onestà (morale
e intellettuale) uniti alla valorizzazione delle competenze, dei
saperi, dei generi, alla vicinanza degli esclusi e svantaggiati
(socialmente, culturalmente, economicamente) tipici delle organizzazioni
dell'economia civile italiana ed europea.
Per tutelare i diritti delle vittime e dei superstiti di incidenti
stradali innanzitutto e dare l'opportunità anche ai tanti cittadini
- che non sono direttamente toccati dall'incidentalità stradale
e che si rivolgono a noi - di impegnarsi sui temi della sicurezza
stradale ed in difesa della vita e della giustizia. Per una nuova
etica pubblica e del mercato che sappia affermare anche i valori
della solidarietà, dell'impegno non ispirato dal solo legittimo
profitto ma anche dalla cultura della non lucratività.
Valori non marginali o residuali, ma valori fondanti di una nuova
etica basata soprattutto su partecipazione ed (auto)responsabilità
dei cittadini, sul rispetto delle norme condivise e sullo sviluppo,
difesa e salvaguardia della cultura della legalità. Un'alleanza
utile e necessaria al mondo del non profit come a quello delle
imprese capitalistiche che hanno bisogno per crescere e fare profitti,
giusti e legittimi, di un ambiente sociale "ricco" di legalità
e democrazia. Ecco perché abbiamo chiesto anche alle imprese for
profit (investitori etici) di partecipare alla costruzione e all'azione
della nuova organizzazione (FISICO, Fondazione Italiana per la
Sicurezza della Circolazione Onlus), di esserne protagonisti -
partecipanti.
Per costruire una nuova frontiera in difesa dei diritti civili,
in particolare sui temi della legalità, dell'educazione e formazione
delle persone, per sviluppare nuove forme di convivenza civile
capace di trasmettere uno "spirito di obbedienza critica alla
legge, esercizio responsabile dei diritti ed adempimento altrettanto
responsabile dei doveri". Anche sulle strade.
Giuseppe Guccione Presidente Fondazione Luigi Guccione
Onlus