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Sondaggio Nazionale in 26 domande:
Roma, 9 dicembre 2004 - Sono stati presentati
all’Istituto Luigi Sturzo i risultati di un sondaggio effettuato
da IPR Marketing per conto della Fondazione
Luigi Guccione su un campione di 1.000 persone rappresentativo
della popolazione italiana tra i 14 e i 54 anni (interviste telefoniche,
metodo CATI) su “la percezione della sicurezza stradale”. La patente
a punti, la patente a 16 anni, le strade e le responsabilità dei
gestori, il guidatore designato, la sicurezza in auto, la segnaletica
stradale, i controlli delle forze di polizia, le assicurazioni,
l’inquinamento delle città, la chiusura dei centri storici, i
150 Km/h in autostrada, l’assistenza alle vittime, ed altro ancora...
Il primo sondaggio in Italia sulla sicurezza stradale così come
la vedono gli italiani: 26 domande strutturate e oltre 15 temi
e argomenti. Dal sondaggio emerge un dato fondamentale molto forte:
il 12% del campione nell'ultimo anno ha subito un incidente stradale
a causa della scarsa sicurezza delle strade.
Dal sondaggio la percezione sulla sicurezza stradale varia. C'è
una risposta emotiva da parte degli intervistati che "metabolizzano"
un complesso di colpa rispetto ad un impatto mediatico che "impone"
la causa dell'incidentalità alla responsabilità di chi guida.
Da un'altra prospettiva se si pongono, cioè, domande su fattori
di sicurezza (asfalti, segnaletica,cattiva manutenzione delle
strade, ecc.) le persone intervistate non danno risposte pensando
che la sicurezza stradale dipenda dai soli guidatori. Si passa
da risposte di carattere emotivo a risposte razionali che collocano
il problema dell'insicurezza stradale non solo sull'incapacità
di chi guida ma anche sullo stato e condizioni delle infrastrutture
e della loro gestione e manutenzione.
C'è un passaggio: dal "subire" l'impatto del condizionamento mediatico
(alta velocità, distrazione del guidatore ad esempio, ecc.) al
riconoscimento dei punti di debolezza del sistema delle infrastrutture.
Infrastrutture che insieme al fattore umano e ai veicoli rappresentano
il quadro d'unione vero che individuano le cause dell'incidentalità
stradale. Percezione della sicurezza stradale. E’ il 74% a dichiararsi
molto/abbastanza sicuro in auto.
E questi si dicono sicuri dell’auto (13%) e sicuri della guida
(77%). Le strade urbane sono quelle dove gli intervistati si dicono
più sicuri, seguono le superstrade, le autostrade, le tangenziali.
Se infatti il 25% degli intervistati dichiara di non sentirsi
sicuro in auto, con una maggiore tranquillità nella percorrenza
delle strade urbane (70%) e maggiore timore nei confronti delle
tangenziali e strade a scorrimento veloce (55%), la maggioranza
degli italiani, nel passaggio dalla percezione all’analisi della
concreta esperienza e valutazione della sicurezza, esprime un
giudizio negativo della situazione della viabilità urbana: il
55% ritiene che sia poco o per nulla buona, con una prevalenza
di giudizi negativi nel sud (63%) rispetto al nord (47%).
Nella valutazione dei diversi fattori di sicurezza, sono proprio
le condizioni del manto stradale (valutata come molto/ abbastanza
sicura dal 18% degli intervistati) , della segnaletica nelle strade
di città (53%) e della chiarezza e tempestività di informazioni
riguardanti traffico e viabilità (47%) ad essere valutati con
maggiore severità, con una valutazione ancora più negativa da
parte degli intervistati non guidatori (il 40% dei quali valuta
positivamente questo aspetto). La media della valutazione di tutti
i diversi fattori, che riassume in un indice la sicurezza dei
diversi tipi di strade conferma che sono proprio le strade urbane,
in realtà, ad essere quelle più pericolose, nel passaggio dall’analisi
della percezione all’analisi dell’esperienza concreta di ognuno.
Se infatti l’indice medio di sicurezza delle strade urbane è di
48, molto al di sopra si collocano gli altri tipi di strade. Per
quanto riguarda le strade statali o superstrade, infatti, se la
presenza delle colonnine di soccorso è il fattore di sicurezza
valutato meno positivamente (28%), insieme alla presenza delle
aree di sosta (44%), l’indice medio di questa categoria di strade
è di 50.
L’analisi delle strade a scorrimento veloce e delle tangenziali,
che nella percezione erano valutate come le più pericolose, vede
tra gli elementi negativi dei fattori di sicurezza la presenza
delle colonnine di soccorso (44%), la presenza della polizia stradale
(49%) e la chiarezza e tempestività delle informazioni su traffico
e viabilità (49%) vede ancora una volta un indice medio di sicurezza
migliore (58) di quello delle strade urbane. Le autostrade infine,
vengono valutate positivamente dalla maggioranza degli intervistati,
nella valutazione dei singoli fattori di sicurezza (il meno positivo
è la presenza della polizia stradale, 52%), sebbene con minori
percentuali positive da parte degli intervistati non guidatori,
e l’indice medio di sicurezza è di 69.
La valutazione negativa delle strade urbane viene oltretutto confermata
anche dalle risposte fornite da coloro che dichiarano di aver
subito nell’ultimo anno un incidente dovuto a scarsa sicurezza
della strada o della viabilità (12% degli italiani): il 59% di
questi incidenti infatti, si è verificato su strade urbane, contro
il 36% su strade extra urbane. Il vissuto della sicurezza stradale.
La viabilità nelle città è valutata poco e per nulla buona dalla
maggioranza del campione (55%). Più alte le percentuali tra i
giovani 18-34 anni (69%), tra chi non guida (63%) e al sud (63%).
Per migliorare la vivibilità cittadina è stata proposta la chiusura
dei centri storici ai mezzi a 2 e 4 ruote e piace a ¾ del campione
(il 76% vede positivamente la realizzazione di questo provvedimento
e quindi la pedonalizzazione di ampie aree). Percezione dell’inquinamento
in città.
C’è infatti una diffusa consapevolezza della gravità del fenomeno
dell’inquinamento ambientale soprattutto nelle grandi aree urbane.
Il 58% del campione lo ritiene molto/abbastanza grave e tale consapevolezza
però diminuisce con il crescere dell’età: tra i 14-17 (71%), tra
i 18-24 (64%), tra i 25-34 (60%) e tra i 35-54 (56%), tra chi
guida rispetta a chi non guida (61% contro il 46%), più avvertita
al nord (68%) rispetto al centro (56 %) e al sud (48%) e nei comuni
capoluogo di regione (87%) rispetto a chi risiede in altri comuni
(53%). Innalzamento dei limiti di velocità a 150 Km/h in alcune
tratte autostradali. Si tratta di un provvedimento che appare
condiviso dalla maggioranza assoluta del campione (57%) anche
se non va sottovalutato che un 42% lo approva poco o per nulla.
Un provvedimento che spacca a quasi a metà il campione. Favorevoli
i guidatori (60%) più che in non guidatori (47%), i giovanissimi
14-17 anni (66%), chi abita al nord (63%) che chi abita al centro
(54%) e al sud (52%), chi abita in un capoluogo di regione (62%)
contro chi abita in altri comuni (56%). Nel sondaggio la Fondazione
Luigi Guccione ha posto al campione dei test che hanno avuto un
alto livello di consenso. 1. Per la sicurezza di strade e autostrade.
L’idea di proporre un Ministero della sicurezza stradale o anche
una valutazione a punti sul modo in cui le strade e autostrade
vengono tenute o una carta dei servizi fornita dai gestori di
strade e autostrade appaiono idee “premiate” dagli intervistati
con un livello di consenso che supera l’80%. (Ministero 88%, Patente
a punti per i gestori di strade e autostrade 87%, Carta dei Servizi
85%). Aldilà della percentuale, è importante il dato dell’omogeneità
a sottolineare il fatto che si tratti di iniziative capaci di
rispondere ad un reale interesse di tutte le categorie, assolvendo
pertanto ad un bisogno di “rassicurazione” che è sociale prima
che effettivo e “reale” da parte degli intervistati. 2. Sicurezza
dei giovani a volante. Guidatore designato. (giovane che si impegna
a non bere ed entra gratuitamente in discoteca impegnandosi a
portare a casa altri che avendo bevuto rischierebbero). La proposta
ottiene un ampio livello di consenso presso tutti gli strati del
campione. Raggiunge in media l’85% e risulta gradito in particolare
ai giovanissimi (14-17 anni, 97%) e a chi ha figli (86%) più che
ai non genitori (82%). Patente a 16 anni. L’idea di far sostenere
la patente a 16 anni risulta molto o abbastanza condivisa da appena
un quarto degli intervistati. Anche in questo caso i giovanissimi
sono le categorie maggiormente favorevole (78%), mentre i genitori
(23%) appaiono un po’ meno d’accordo dei non genitori (30%) a
questa proposta. Il voto amministrativo a 16 anni. Anche se non
ha una relazione diretta con la sicurezza stradale questa proposta
della Fondazione Luigi Guccione
tende ad un forte coinvolgimento diretto dei giovani (“Cittadini
a 16 anni?”, il provocatorio tema di un’iniziativa recente della
Fondazione) e delle famiglie alla partecipazione dell’attività
sociale e civile. 3. Assistenza alle vittime. Anche l’idea di
promuovere la realizzazione di Centri di assistenza (psicologica,
psichiatrica, medico-sociale, legale) alle famiglie delle vittime
di incidenti stradali ha avuto un alto livello di successo presso
gli intervistati segno di sensibilità forte esistente sull’argomento.
E’ l’89% del campione a condividere l’opportunità di realizzare
questi centri e lo giudica utile l’87%. Le strade protagoniste
di drammi umani. Oltre 3.000 giovani tra i 15 e 29 anni muoiono
ogni anno a causa di incidente stradale. Dal dopoguerra ad oggi
sono morte in Italia circa 400.000 persone.
E' come se fossero scomparsi tutti gli abitanti di Varese, Mantova,
Reggio Emilia, Siena e Cosenza messi insieme. E nell'ultimo decennio
è come se gli abitanti di Venezia fossero diventati improvvisamente
invalidi gravi in carrozzella. Come se si “schiantasse” un Jumbo
ogni settimana, tutte le settimane. Possiamo dire quindi che siamo
davanti a un fenomeno sociale grave e non solo per gli ingenti
costi che produce ogni anno: oltre 33 miliardi di euro (65.000
miliardi di vecchie lire), del tutto sottovalutato da Istituzioni,
privati, media e cittadini. Cause diverse (veicoli troppo potenti,
comportamenti umani irresponsabili, infrastrutture viarie maltenute,
appunto) spesso nascoste o sottovalutate. Imputati i comportamenti
dei guidatori e quasi sempre "assolti" costruttori di veicoli
e gestori di strade. Cosa può essere fatto per porre rimedi? Sarà
necessario arrivare ad una sorta di patente a punti anche per
i gestori delle strade (revoca della concessione e affidamento
ad altri gestori) per giudicarne l'operato e la qualità del servizio
offerto. Potrebbe essere utile una Carta dei servizi per regolamentare
per legge i diritti degli utenti. Di questo hanno discusso anche
in un "Botta e Risposta" – organizzato dalla nostra Fondazione
e da AISES al Secondo Salone Internazionale della Sicurezza Stradale
di Rimini il 12 novembre scorso - organizzazioni professionali
e delle utenze deboli (Associazione Italiana Segnaletica e Sicurezza,
Fondazione Luigi Guccione, Federazione Cammina Città, Associazione
Italiana Familiari e Vittime della Strada, Coordinamento Nazionale
Organismi per la Sicurezza Stradale, Centro per i Diritti del
Cittadino, Associazione Motociclisti Incolumi, Associazione Italiana
per l’ingegneria del Traffico e dei Trasporti, Associazione Azionisti
Società Autostrade, Federazione Italiana Amici della Bicicletta).
Unanime consenso sui temi dibattuti e sulle “terapie” da adottare.
In particolare nel considerare la strada un “servizio” al pari
dell’energia elettrica, del gas, del telefono, del trasporto pubblico
locale e di quello ferroviario, ecc. E prevedere quindi una legge
“ad hoc” che ne disciplini l’attività e le responsabilità in ordine
all’esercizio. Per legge , appunto. Bisogna predisporre le linee
guida di un disegno di legge che preveda la strada come servizio
e l’istituzione di un’autorità (ministero per la sicurezza e la
mobilità, un’Autority o un’Agenzia) in grado di supportarla. Ma
senza investimenti finanziari non si fanno politiche di sicurezza
sulla strada. E sono già due anni che il Governo non finanzia
il Piano nazionale per la Sicurezza Stradale come sarebbe necessario
fare: 1.000 milioni di euro all'anno per 3 anni (2005/2007). Cambiare
"registro", invece, sarebbe un passo in avanti deciso verso la
sicurezza stradale.
i risultati della ricerca
I parte (165 kb)
II parte (404 kb)